Con l’app si valuta la qualità di cibi e cosmetici, ma non solo

È Yuka l’app più usata per valutare la qualità di cibi e cosmetici, ma ce ne sono tante altre, e non solo per il beauty e il food confezionato, ma anche per scarpe e vestiti. Insomma, i nuovi consulenti dei consumatori sono le app. Yuka, ad esempio, è utilizzata in 11 paesi nel mondo da oltre 20 milioni di persone, e in Italia è stata scaricata oltre 10 milioni di volte. Il segreto di tanto successo? Basta inquadrare il codice a barre dei prodotti con il telefonino e l’app promuove o boccia il contenuto in relazione alla qualità per la nostra salute, con tanto di semaforo verde, giallo o rosso. In pratica l’app scansiona i prodotti e analizza nel dettaglio i componenti riportati sull’etichetta. E se gli adolescenti la usano per inquadrare le merendine preferite e scoprire in pochi secondi cosa stanno per mangiare, le signore ‘beauty addicted’ la utilizzano per confrontare rossetti e creme, e i neo-genitori per scegliere quali omogeneizzati è meglio (non) acquistare.

Eccellente, buono, mediocre o scarso? 

Yuka è un’applicazione francese e valuta la qualità secondo il metodo di etichettatura ‘Nutriscore’ a semaforo, mentre in Italia si usa il sistema ‘Nutriform Battery’, che elenca in modo più preciso e dettagliato la composizione nutrizionale. Il sistema giudica però in modo semplice e immediato se il prodotto alimentare è eccellente, buono, mediocre o scarso tenendo conto della qualità nutrizionale. In pratica, il contenuto di zuccheri, sale, calorie, fibre, grassi rappresenta il 60% della valutazione, la presenza di additivi conta per il 30% nella valutazione, e il profilo bio ‘vale’ il 10%. Per i cosmetici giudica le sostanze chimiche prsenti, se innocue o potenzialmente dannose.

Un sistema credibile perché indipendente

Insomma, l’applicazione del momento segue il nuovo trend che vede le app scaricate sugli smartphone sempre più al centro dello shopping e della nostra vita. Gli informatici francesi che hanno inventato Yuka garantiscono che il sistema è credibile perché indipendente e basato su un database mondiale che cresce di giorno in giorno. Ma, soprattutto, è attendibile perché non riceve alcun finanziamento da parte di brand, ma solo dagli utenti. Sul fronte alimentare oltre Yuka c’è l’analoga Edo, ma esistono da qualche anno le app che rivelano marca e prezzo di vestiti e scarpe, che magari vediamo indossati da qualcuno che attraversa la strada o che notiamo sulle riviste o sui social.

Cresce l’uso di applicazioni che supportano le scelte dei consumatori

Un esempio è ASAP54, definita ‘lo Shazam della moda’, oppure Snap Fashion. Ci sono poi quelle che aiutano a scegliere l’outfit migliore, come My Dressing o ClosetSpace, o ancora, StyleBook, riporta Ansa.  Anche sul fronte dei cosmetici cresce l’uso di applicazioni che supportano le scelte. Si va da INCIBeauty (un milione di download) a Greenity-Bio Inci cosmetici (oltre centomila download), oppure Biotiful, che traduce in termini semplici l’INCI, l’elenco ingredienti, e confronta prezzi e recensioni. Proprio come Shazam, che indovina le canzoni in pochi secondi, le nuove app mettono al centro il consumatore risolvendo dubbi e difficoltà all’istante.