Blue Economy, in Italia conta 228.000 imprese

La Blue Economy in Italia conta ben 228.000 imprese, che offrono lavoro a quasi 914.000 persone e generano un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro. Considerando l’intera filiera diretta e indiretta, il valore arriva addirittura a 142,7 miliardi di euro. Si tratta di un settore in significativa crescita: tra il 2022 e il 2021, il numero di imprese legate al mare è aumentato dell’1,6%, le esportazioni sono cresciute del 37% e il valore diretto prodotto è aumentato del 9,2% tra il 2021 e il 2020. Questi sono alcuni dei dati presenti nell’XI Rapporto sull’Economia del Mare dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare (OsserMare) di Informare con il Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere.

L’Economia del mare vale 143 miliardi di euro

“L’Economia del Mare, considerando sia la componente diretta che quella indiretta, arriva a circa 143 miliardi di euro, corrispondenti a quasi il 9% del valore aggiunto complessivo, con una forza lavoro di circa 914.000 addetti”, sottolinea Antonello Testa, coordinatore nazionale di OsserMare. Durante la presentazione al 2° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum a Gaeta, Testa ha affermato che l’XI Rapporto Nazionale rappresenta uno strumento evoluto che permette di monitorare le dinamiche di questo importante settore marittimo in modo scientifico e inequivocabile. Aggiunge che conoscere i valori economici aggiornati dell’Economia del Mare è fondamentale per definire la strategia marittima della nazione.
“La Blue Economy si è dimostrata leader di resilienza e sviluppo nel nostro Paese”, afferma Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne. Nonostante la pandemia abbia colpito duramente settori come il turismo e la movimentazione di merci, la Blue Economy ha registrato un tasso di sviluppo del valore aggiunto del 9,2% nel 2021, superando il dato complessivo nazionale del 6,4%. Esposito anticipa un ulteriore sviluppo nel 2022, che permetterebbe di superare i livelli di prodotto del 2019 del 9%, grazie soprattutto ai risultati positivi della cantieristica e della logistica.

Sistema mare, crescono i servizi di alloggio e ristorazione

Tra i comparti che trainano il recupero del “Sistema mare”, escludendo l’industria delle estrazioni marine, si evidenziano i servizi di alloggio e ristorazione, che hanno registrato un aumento del valore del 22,1% tra il 2021 e il 2020. Seguono la cantieristica (+11,7%) e la filiera ittica (+8%). Tutti gli altri comparti presentano andamenti positivi, come le attività sportive e ricreative (+5,4%), le attività di movimentazione di merci e passeggeri via mare (+5,1%) e le attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale (+0,4%).
Oltre il 60% della ricchezza prodotta dal mare proviene dal Centro e Sud Italia. Nel 2021, l’economia del mare ha generato un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro, attivandone altri 90,3 miliardi nel resto dell’economia. In termini di “fare filiera”, la Blue Economy arriva a generare complessivamente 142,7 miliardi di euro, corrispondenti all’8,9% dell’intera economia nazionale. La ricchezza diretta prodotta dal Sistema mare ribalta la tradizionale dicotomia Nord-Sud, con il Centro che contribuisce per il 31,1% (oltre 16 miliardi di euro) e il Mezzogiorno per il 30% (oltre 15 miliardi di euro). Il Nord-Ovest rappresenta il 20,7% e il Nord-Est il 18,2%. La Liguria si distingue come la regione con il maggior peso della produzione dell’economia del mare sul totale regionale (11%).

Cantieristica al top per le esportazioni 

La cantieristica si conferma il settore trainante delle esportazioni, con una crescita del 40,7% nel 2022 rispetto al 2021, mentre l’intero export della Blue Economy registra un aumento del 37,4%. Per la prima volta dopo oltre un decennio, il saldo commerciale risulta positivo, con un avanzo di 1,9 miliardi di euro nel 2022 rispetto a un passivo di 1,6 miliardi nel 2021. La cantieristica accompagna l’aumento delle vendite all’estero con una significativa riduzione del valore delle importazioni (-58,6%).
L’economia del mare comprende un universo di 228.000 aziende nel 2022, corrispondenti al 3,8% del totale delle imprese italiane. Quasi una impresa su dieci nel settore marittimo è gestita da un giovane under 35 e oltre una su cinque da donne. Nel Mezzogiorno e nel Centro Italia si concentra più del 74% delle attività imprenditoriali del Sistema mare (rispettivamente il 48,4% e il 25,9%). Il Lazio è la regione con il maggior numero di aziende blu in Italia, con 35.241 unità, seguita da Campania (32.449) e Sicilia (28.640). Considerando l’incidenza delle imprese del mare sul totale del sistema imprenditoriale regionale, la Liguria si posiziona al primo posto con il 10,5%, seguita da Sardegna (7,2%) e Sicilia (6,0%).