Professioni sanitarie, quali sono le più gettonate e come esercitarle?

Le professioni sanitarie in Italia comprendono una vasta gamma di lavori nel campo dell’assistenza sanitaria. Attualmente, ci sono 30 professioni sanitarie riconosciute dallo Stato italiano, organizzate in diversi ordini professionali. Per accedere a queste professioni, è necessario completare specifici percorsi di formazione e acquisire determinati requisiti.
La maggior parte delle professioni sanitarie richiede una laurea triennale o magistrale in un corso di studio specifico. Ad esempio, per diventare medico è necessario completare il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. Dopo la laurea, molte professioni sanitarie richiedono un periodo di tirocinio pratico e/o una specializzazione, durante il quale gli studenti acquisiscono esperienza pratica nel campo specifico e possono conseguire ulteriori qualifiche professionali.

Dopo la formazione e il tirocinio

Una volta completati i requisiti di formazione e tirocinio, è necessario iscriversi all’Ordine professionale competente per la professione scelta. Ad esempio, i medici devono iscriversi all’Ordine dei Medici. Le professioni sanitarie richiedono anche un costante aggiornamento delle competenze professionali attraverso la partecipazione a corsi di formazione continua. Ogni Ordine Professionale, che è un ente pubblico, ha funzioni di tutela e regolamentazione dell’esercizio delle professioni liberali regolamentate. Gli Ordini professionali sono responsabili di garantire l’adeguata formazione, competenza e condotta etica dei professionisti all’interno della rispettiva categoria. Essi regolamentano l’accesso alla professione, determinano le norme deontologiche e disciplinari e sorvegliano l’adempimento degli obblighi professionali. Nel caso delle professioni sanitarie, il Ministero della Salute esercita la vigilanza sugli Ordini provinciali e regionali e sulle relative Federazioni nazionali delle professioni sanitarie.

Si può esercitare anche con qualifica conseguita all’estero

È possibile esercitare l’attività sanitaria anche se si è cittadini italiani o stranieri che hanno conseguito la qualifica professionale all’estero, previo riconoscimento da parte del Ministero della Salute. Allo stesso modo, i cittadini italiani residenti all’estero possono esercitare l’attività sanitaria nel Paese ospitante, a condizione che la loro qualifica sia stata riconosciuta dall’Autorità competente del luogo in cui intendono lavorare.

Sono circa 30 le professioni riconosciute nel nostro Paese

Le professioni sanitarie riconosciute in Italia includono professioni infermieristiche ed ostetriche (infermieri e ostetrici), professioni della riabilitazione (fisioterapisti, podologi, logopedisti, ortottisti, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnici della riabilitazione psichiatrica, terapisti occupazionali ed educatori professionali), professioni tecniche (tecnici audiometristi, tecnici sanitari di laboratorio biomedico, tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici audioprotesisti, tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, igienisti dentali e dietisti), e professioni della prevenzione (tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e assistenti sanitari).