Smartworking e diritto alla disconnessione

Lo smartworking è una modalità di prestazione da remoto molto diversa da come si è affermata durante la pandemia. Si tratta infatti di una tipologia contrattuale regolata dalla legge 81 del 2017, che prevede il diritto alla disconnessione, alla connessione e alla riconnessione.
“Il diritto alla disconnessione presuppone infatti che il dispositivo debba essere disconnesso dal server aziendale, cosicché il lavoratore non debba farsi carico di non rispondere a chiamate o messaggi – spiega la giuslavorista dell’Università di Milano Alessandra Ingrao -. La connessione, invece, resta a carico degli individui qualora l’azienda non supporti i costi – continua Ingrao -. Infine, la riconnessione è il diritto, una volta, terminata la pandemia, di ritornare in ufficio e poter contrattare le condizioni con cui tornare, evitando la completa spersonalizzazione da isolamento connessa alla sindrome della capanna”.

Mediare tra il telelavoro estremo e la spinta al ritorno in ufficio

Disconnessione, connessione e riconnessione sono tre diritti che stanno rimescolando le carte dopo una fase di telelavoro estremo durante i lockdown e la successiva spinta verso il ritorno in ufficio. Ma la possibilità di recuperare fondi disinvestendo dagli uffici fisici in centro città per destinarli a viaggi e iniziative aziendali sta attivando soprattutto le aziende Fintech, che come People.ai Inc, hanno ridotto gli uffici dei propri quartier generali, chiuso le sedi satellite e riprogettato strutture operative per renderle fruibili da remoto. L’azienda, in questo modo, ha potuto impiegare l’85% del budget immobiliare del 2019 reinvestendolo in vantaggi per i dipendenti, tra cui un viaggio per tutto lo staff di 200 persone, e altri organizzati in forma ridotta per i singoli team.

Con la rigidità di vedute si perdono i talenti

“Riportare tutti indietro al lavoro in ufficio sarebbe un errore – commenta il CEO di People.ai Inc Oleg Rogynskyy  – è con la rigidità di vedute che si perdono i talenti”.
Anche l’incubatore di startup All Turtles Corp. ha deciso di chiudere gli uffici di Parigi, Tokyo e San Francisco per spostare tutto online, mente un gigante come HSBC intende ridurre i propri uffici del 20% entro la fine del 2021, sfruttando la tendenza al lavoro da casa durante la pandemia globale per ridurre le spese immobiliari.

La soluzione? Un modello di lavoro ibrido

La soluzione, riporta Adnkronos, sembra quindi essere un modello ibrido. “Stiamo passando a un modello di lavoro ibrido ove possibile, offrendo ai nostri dipendenti la flessibilità di lavorare in un modo adatto sia a loro sia ai loro clienti – dichiara il capo di HSBC Noel Quinn -. Avremo bisogno di meno spazio per uffici e abbiamo in programma di ridurre la nostra impronta globale di oltre 3,6 milioni di piedi quadrati, o circa il 20%, entro la fine del 2021”.  A maggio poi la banca ha anche iniziato un test pilota per il venerdì pomeriggio senza Zoom nel tentativo di alleviare lo stress causato dagli infiniti incontri virtuali durante la pandemia.