Quanti amici si possono avere?

E’ vero che oggi i confini del termine “amico”, con l’avvento dei social, sono più sfumati rispetto al passato, ma la domanda è sempre attuale: quanti amici può avere una persona? In uno studio del 1993, Robin Dunbar, un antropologo britannico, teorizzò che gli esseri umani non potessero avere più di 150 relazioni significative, una parametro divenuto famoso come numero di Dunbar. Ma qualche settimana fa i ricercatori dell’Università di Stoccolma hanno pubblicato un articolo mettendo in discussione quel numero, scoprendo che le persone potrebbero avere molti più amici se si impegnassero. “Possiamo imparare migliaia di cifre di pi greco e, se interagiamo con molte persone, diventiamo più bravi ad avere relazioni con un numero maggiore di individui”  ha affermato Johan Lind, autore dello studio. Nella ricerca originale, Dunbar ha studiato diverse specie di primati e ha determinato che la dimensione della neocorteccia, la parte del cervello responsabile del pensiero cosciente, era correlata alla dimensione dei gruppi in cui vivevano. La neocorteccia negli esseri umani è ancora più grande, quindi ha estrapolato che la dimensione ideale del gruppo era, in media, di 150 individui. Il team del dottor Lind ha invece affermato che non è possibile stabilire con precisione il numero massimo di amicizie.

Cosa significa relazione?

In un’intervista, il dottor Dunbar, professore di psicologia evolutiva all’Università di Oxford, ha difeso la sua ricerca. La nuova analisi, ha detto, “è folle”, aggiungendo che i ricercatori dell’Università di Stoccolma hanno condotto un’indagine statistica imprecisa e frainteso sia le sfumature delle sue analisi sia delle connessioni umane. “Mi meraviglio della loro apparente incapacità di comprendere le relazioni”. Il Dr. Dunbar definisce le relazioni significative come quelle persone che conosci abbastanza bene da salutare senza sentirti a disagio se le incontri in una lounge dell’aeroporto. Quel numero in genere varia da 100 a 250, con una media di circa 150.

Cosa cambia con i social?

Il dottor Dunbar ha avanzato la sua teoria decenni fa, agli albori di Internet e molto prima che i siti di social media cambiassero il modo in cui le persone comunicano. Dunbar ha affermato che la sua teoria è ancora valida, anche nel mondo iperconnesso di oggi, poiché la qualità delle connessioni sui social network è spesso bassa. “Queste non sono relazioni personalizzate”, ha detto. Insomma, gli amici virtuali valgono come quelli reali? La risposta sarebbe no. Uno studio ha confermato ancora una volta che l’importanza degli amici veri risiede nelle relazioni che danno “una sensazione di benessere ma non c’è un’altrettanta equivalenza con quelle online”.