Parole straniere per dire felicità: in quanti modi essere contenti

In questo periodo di emergenza sanitaria tutti ci siamo trovati a confrontarci con una situazione insolita e complicata, e l’app Babbel ha creato un glossario dei termini usati nel mondo per esprimere la felicità, e ricordare in quanti modi è possibile essere felici. Magari con l’augurio di guardare avanti con ottimismo verso la ripartenza. La prima parola per esprimere questo stato d’animo è Ikigai, un termine di origine giapponese composto da iki (vita) e gai (merito e valore). La filosofia dell’Ikigai pone al centro della felicità la riscoperta dei piccoli piaceri della vita quotidiana. Ikigai significa infatti investire le proprie energie in ciò che ha davvero valore e significato. Un’interpretazione decisamente attuale.

Hygge e Lagom

La parola danese Hygge invece letteralmente si traduce con calore o intimità. Più che uno stato emozionale l’hygge rappresenta un momento che ognuno può vivere diversamente, poiché tutto può essere hygge. A patto di includere il senso di sicurezza, la vicinanza delle persone importanti e la convivialità. Un invito ad accontentarsi “del giusto” arriva dalla Svezia con il termine Lagom, che racchiude una vera e propria filosofia di vita, e invita alla moderazione e la ricerca del proprio equilibrio. Il Lagom lascia a ognuno piena libertà nella valutazione delle proprie necessità, con l’unica raccomandazione di non esagerare in nessun aspetto della vita. Un approccio che si riflette anche nel design, caratterizzato da minimalismo e praticità, riporta Ansa.

Koselig, Gezelligheid, Gemütlichkeit

I norvegesi ricercano dentro di sé il calore con cui accendere le giornate. Un po’ come per il danese hygge, anche l’interpretazione del koselig è soggettiva e si focalizza sull’apprezzare ogni istante della vita. I norvegesi definiscono koseling (letteralmente “accogliente”), tutto ciò che proietta in un’atmosfera calda e confortante. Anche la formula olandese della felicità, incarnata nella filosofia del gezelligheid, in italiano si potrebbe tradurre come “accogliente”. Anche se Gezelligheid significa soprattutto allontanarsi da ansia e depressione, condividendo momenti spensierati con le persone amate.  In Germania un concetto molto simile è racchiuso nella parola tedesca gemütlichkeit, con cui si esprime il senso di benessere derivante dalla condivisione dei momenti di gioia.

Dalla Pasqua ai lombrichi

In Italia l’espressione più comune per esprimere felicità è il detto popolare “felice come una Pasqua”. Ma non siamo gli unici a utilizzare espressioni particolari o metafore. Gli spagnoli, ad esempio, paragonano la felicità alla liquirizia (feliz como un regaliz), ai lombrichi (feliz como una lombriz) o alle nacchere (más contento que unas castañuelas). Allo stesso modo, nel mondo anglosassone il parallelismo è con una vongola: “happy as a calm”, o un maiale nel fango (happier than a pig in shit), oppure con una papera riuscita a conquistare un pezzo di pane (happier than a duck with bread). In Francia invece si punta ai piani alti (heureux comme un roi, heureux comme un pape, e heureux comme Dieu en France), rispettivamente il re, il papa e Dio. Mentre in portoghese la parola Sextou esprime la felicità per l’arrivo del weekend.