L’Italia è la patria del wedding tourism. Un business da 390 milioni

L’Italia, si sa, è da sempre una delle destinazioni preferite dagli stranieri per convolare a nozze. Romantica per tradizione, con scorci unici e luoghi bellissimi dove organizzare cerimonia e feste nuziali. Ma ora il fenomeno ha assunto volumi davvero importanti. Negli ultimi anni l’attenzione nei confronti del wedding tourism è cresciuta ulteriormente, e il trend non accenna a diminuire. Si tratta di un fenomeno che ha assunto dimensioni di un business trasversale per l’attività di incoming, posizionando il Belpaese tra i principali marketplace del settore.

La BMII, Borsa del Matrimonio in Italia, punto di riferimento per chi si occupa di questo settore, ha registrato un incremento di interesse anche da parte delle istituzioni territoriali. E il suo obiettivo, in accordo con le istituzioni, è quello di sviluppare l’incoming nel nostro Paese.

Quanto vale il mercato del wedding tourism?

Secondo un’indagine della società di consulenza turistica e marketing territoriale JFC i 7.147 matrimoni stranieri celebrati in Italia nel 2017 hanno generato 385 milioni e 830mila euro di fatturato legato al wedding tourism. Ancora più rosee sono le previsioni per l’anno in corso: le stime, infatti, parlano già di un possibile aumento del 6.8% del numero di matrimoni, un trend che porterebbe nel 2018 a 7.633 il numero delle celebrazioni da parte di turisti stranieri in Italia.

Gli stranieri in Italia si sposano a Firenze

Tra le principali destinazioni più amate dal mercato internazionale per dirsi “sì” ci sono Firenze e la Toscana. “Il turismo legato al wedding – afferma l’Assessora al Turismo e al marketing territoriale del Comune di Firenze Anna Paola Concia – è una risposta importante nel nostro percorso, che intende promuovere sempre di più il turismo di qualità a Firenze. Un turismo insomma che allunga i tempi di permanenza nella nostra città, è interessato a conoscere il meglio della nostra cultura, della nostra storia, del nostro artigianato e della nostra enogastronomia”.

L’obiettivo della kermesse è sviluppare l’attività di incoming

“Obiettivo della Borsa del Matrimonio in Italia  è quello di sviluppare l’attività di incoming, divenuta oramai fondamentale per sostenere il nostro territorio e introdurre le realtà italiane concretamente nel processo di internazionalizzazione”, sottolinea Ottorino Duratorre, Presidente di RomaFiere, società organizzatrice della BMII.

Di fatto, l’evento offre un’ampia panoramica dei prodotti e servizi made in Italy a operatori italiani e internazionali, che prevede la partecipazione di 100 buyer provenienti da oltre 30 paesi, per un totale di 2.500 appuntamenti one-to-one