L’agricoltura italiana è sempre più “giovane”

Sono sempre di più i giovani che si avvicinano all’agricoltura, in particolare quelli che decidono di affrontare questo settore con un approccio imprenditoriale. Per questo, infatti, lo stock di aziende agricole a conduzione giovanile iscritto ai registri camerali è passato dalle 52.388 nel 2016 alle 56.172 di fine 2021, con un picco nel 2018 dove si è superato il numero di 57.600. Mediamente nel periodo considerato si è registrata una crescita dello stock di aziende ‘giovani’ dello 0,4% annuo, sintesi dell’ottimo andamento del 2017 e 2018 (rispettivamente +5,6% e +4,1%). Lo rileva l’Ismea nel fare il punto con l’Adnkronos a pochi giorni dalla scadenza della quinta edizione della Banca nazionale delle Terre agricole il 5 giugno, segnalando come nello stesso arco temporale, invece, il numero complessivo di aziende agricole si è ridotto a un ritmo dello 0,7% all’anno, portando la quota di imprese condotte da giovani al 7,7% rispetto al 6,9% del 2016.

Cosa fa per i giovani la Banca nazionale delle Terre Agricole

La Banca nazionale delle Terre Agricole è uno strumento che pur non essendo rivolto esclusivamente ai giovani, vede un’alta partecipazione da parte degli under 41, grazie alla possibilità a loro riservata di pagare il prezzo del terreno ratealmente, per un periodo massimo di 30 anni. Finora ha rimesso in circolo 349 terreni per un totale di oltre 13 mila ettari aggiudicati. Tra l’altro, bel il 75% delle aggiudicazioni della Banca, segnala ancora l’Ismea, avviene a favore di giovani agricoltori. 

Un successo che cresce

Nel frattempo sembra aumentare sempre di più l’interesse da parte degli imprenditori verso i temi della quinta edizione della Banca delle Terre agricole con 340mila visualizzazioni e oltre 140mila utenti unici che hanno visitato la sezione, a partire dal 7 marzo scorso. Questa edizione è costituita da oltre 19.487 ettari per un totale di 801 aziende agricole potenziali. Il valore a base d’asta complessivo del lotto raggiunge oltre 283 milioni di euro. I terreni di questo quinto lotto sono attualmente destinati a seminativi per quasi la metà degli ettari disponibili accanto a un 22% costituito da prati e pascoli, e a un 30% suddiviso tra boschi, uliveti, agrumeti, vigneti e frutteti. La Sicilia da sola concentra il 33% delle superfici complessive. Seguono Sardegna e Basilicata con il 12% degli ettari, Toscana (11%), Puglia (9%), Calabria (6%), Emilia Romagna (5%) e Lazio (4%). Il restante 8% è distribuito nelle altre Regioni.