Famiglie italiane sempre meno ricche e meno disposte a investire

Nel 2018 le attività finanziarie delle famiglie italiane, come depositi, investimenti in titoli, azioni e obbligazioni, hanno registrato una contrazione del 3,1%, a fronte di una crescita delle attività reali del 2,7% e una diminuzione delle passività pari allo 0,7%. Nonostante questo, la ricchezza netta delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile rimane superiore al dato dell’Eurozona, pari, rispettivamente, a 8,2 contro 7,7 a fine 2018, mentre il tasso di risparmio domestico, pari al 10% circa e in lieve crescita per la prima volta dal 2014, continua a essere inferiore al valore registrato nell’area euro, anch’esso in lieve aumento.

La mancanza di risparmi è il maggior deterrente all’investimento

Il Rapporto Consob 2019 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane conferma quindi la distanza tra il nostro Paese e l’Eurozona. E riguardo all’incidenza del debito delle famiglie sul Pil a fine 2018 questo è pari rispettivamente al 40% e al 60%. A fine 2018, il 30% delle famiglie italiane dichiara di possedere almeno un’attività finanziaria, rappresentata da fondi comuni e titoli di Stato italiani, rispettivamente nel 26% e nel 18% dei casi, un dato stabile rispetto al 2018. In ogni caso, la mancanza di risparmi rappresenta il maggior deterrente all’investimento, seguito dalla mancanza di fiducia nel sistema finanziario.

Un investitore su due si avvale del supporto di un esperto

Da quanto emerge dal rapporto, la percentuale di investitori che risponde correttamente alle domande di cultura finanziaria riferibili ai prodotti posseduti oscilla tra il 15% (relazione prezzo – tasso di interesse di un’obbligazione) e l’83% (caratteristiche delle azioni). Un dato che si colloca tra il 50% e il 70% circa per le nozioni relative alla cosiddetta risk literacy. Inoltre, un investitore su due utilizza una sola fonte informativa per prendere decisioni di investimento, preferendo di gran lunga il supporto di un consulente finanziario o funzionario della banca alla consultazione in autonomia di documenti informativi sui prodotti. Nelle scelte di investimento, il 20% si affida a un esperto anche in fase di monitoraggio del proprio portafoglio. E il 40% degli investitori ricorre alla cosiddetta consulenza informale, ossia ai consigli di amici e parenti, e altrettanti decidono in autonomia.

Oltre il 30% delle famiglie non sa cosa sia un conto corrente

L’Osservatorio Consob per il 2019 su L’approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane raccoglie i dati relativi a un campione di 3.058 individui, rappresentativo dei decisori finanziari italiani, di cui 1.311 intervistati anche nel 2018. Dal Rapporto Consob, riferisce Adnkronos, emerge inoltre che oltre il 30% delle famiglie italiane non conosce nessuno tra i seguenti prodotti finanziari: conto corrente, azioni, obbligazioni, fondi comuni, Bitcoin. Secondo il sondaggio poi il 21% degli intervistati non conosce nessuna di queste nozioni base: inflazione, relazione rischio/rendimento, diversificazione, caratteristiche dei mutui, interesse composto.