Cittadini e imprese, ad aprile 2021 aumenta il clima di fiducia

Dopo alcuni mesi, arrivano segnali incoraggianti da parte dei consumatori e delle imprese: i due macrocomparti manifestano entrambi – finalmente – un buon incremento del clima di fiducia, il parametro dell’Istat per misurare “l’ottimismo” di aziende e cittadini. Ad aprile 2021, infatti, l’Istituto di Statistica stima un aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 100,9 a 102,3 così come da parte delle imprese, passando da 94,2 a 97,3. Si tratta di segnali decisamente positivi, che rivelano come sia le persone sia le attività produttive e dei servizi riescano a cogliere i segnali di una vicina uscita dalla pandemia e di conseguenza un ritorno alla normalità e alla tanto desiderata ripresa sociale ed economica.

I consumatori vedono “rosa”

L’Istat segnala che tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in aumento. Il clima economico e quello personale passano, rispettivamente, da 90,2 a 91,6 e da 104,5 a 105,9. Il clima corrente aumenta da 96,7 a 97,4 e quello futuro, che registra l’incremento più marcato, sale da 107,1 a 109,6. Si tratta di aumenti significativi, che fanno ben sperare per l’immediato futuro.

Crescita della fiducia in tutti i settori imprenditoriali

Per quel che riguarda le imprese, si registra un miglioramento della fiducia in tutti i settori osservati. In particolare, nell’industria manifatturiera l’indice sale da 101,9 a 105,4 e nelle costruzioni da 147,9 a 148,5. Nei servizi di mercato l’indice aumenta da 85,4 a 87,1 e nel commercio al dettaglio da 91,2 a 95,8 (grazie anche alle recenti riaperture, che hanno consentito di riprendere gran parte delle attività commerciali). Nell’industria manifatturiera migliorano tutte le componenti dell’indice di fiducia mentre nelle costruzioni si assiste ad un’evoluzione positiva solo dei giudizi sugli ordini.

Buone prospettive per i servizi

Per i servizi, l’aumento degli indici di fiducia è trainato dalle aspettative sugli ordini nei servizi di mercato e da quelle sulle vendite per il commercio al dettaglio. Tutte le altre componenti sono in peggioramento. Con riferimento ai circuiti distributivi del commercio al dettaglio, il miglioramento della fiducia è diffuso ad entrambi i circuiti analizzati ma con intensità diverse: nella grande distribuzione l’aumento è marcato (l’indice sale da 95,8 a 101,2) mentre nella distribuzione tradizionale è più contenuto (l’indice passa da 81,8 a 82,7). Insomma, ai “piccoli” la ripresa – stando alle rilevazioni – appare più lontana e difficile.